My life, my works, my dreams…

Mi chiamo Roberto Genovesi e amo molto il mio lavoro. Sempre che si possa considerare un lavoro l’inventare storie mentre gli altri faticano, sudano, imprecano e timbrano cartellini. Qualcuno disse ”Non dite a mia madre che faccio il giornalista, lei sa che suono il piano in un bordello”. Ecco, io non so suonare il piano, dunque l’unica cosa che mi rimaneva da fare nella vita, non essendo capace di fare alcun tipo di lavoro serio, era il mestiere del giornalista. Mi sono occupato per oltre vent’anni di sociale, economia, sindacati, esteri e multimedia nell’agenzia stampa Asca nella quale sono stato assunto come praticante nel lontano (sigh!) 1987. Da allora ho anche collaborato su molti quotidiani, settimanali e periodici come La Repubblica (il Mercurio), Il Giornale, La Voce di Montanelli, La Stampa (Tuttolibri), L’Espresso, Panorama, TV Sorrisi e Canzoni. Sul mio cammino professionale ho avuto la fortuna di incontrare grandi maestri come Giorgio Dell’Arti (con cui ho fondato il mensile Wimbeldon), Gianfranco de Turris, Gabriele La Porta e ho avuto modo di scrivere fino ad oggi circa 5000 articoli. Raggiunto il giro di boa della mia vita ho deciso di lasciare il giornalismo attivo per dedicarmi ai progetti editoriali puri per tornare a quello che facevo prima di diventare cronista: il narratore. Così ho lasciato la mia agenzia per approdare in Rai dove, dopo quattro anni come autore (ho scritto circa 400 puntate per i programmi Giga, Daily Strip, Giga Bite, Fantasy Party, ecc.) sono diventato vice direttore di Rai Sat Ragazzi e poi Rai Sat Smash, Ray Sat Yoyo e ho fondato con Gianfranco Noferi il nuovo canale digitale, Rai Gulp. Ho lasciato Rai Sat per diventare nel 2009 Direttore Artistico di Cartoons on the Bay, incarico che ho ancora oggi. Il mio primo romanzo – dopo una lunga storia di racconti pubblicati su riviste amatoriali e antologie di cui vado fiero – é del 2000, Inferi On Net, uscito per la collana Urania. Poi sono arrivati La legione Occulta dell’Impero Romano e La Vendetta di Augusto (Newton Compton), La mano Sinistra di Satana (Newton Compton), Il Templare Nero (Newton Compton) e L’Angelo di Mauthausen (Rizzoli). Ho 49 anni e qualcosa potrebbe ancora accadere…

commenti
  1. giorgio ha detto:

    sono giorgio,un assiduo lettore di romanzi storici.La Legione Occulta dell’Impero romano e la Vendetta di Augusto mi hanno veramente tenuto col fiato sospeso con la tensione di cosa poteva accadere poco dopo.ero immerso come in un film in tre dimensioni.l’autore è stato veramente bravissimo nei dettagli,nello svolgimento delle 2 storie e nell’arte di saper appassionare e accendere la fantasia del lettore senza mai 1 attimo di noia o di aver perso il filo della trama.vanno a Roberto Genovesi i miei più sentiti complimenti e l’augurio di leggere presto un altro nuovo romanzo!!se di neo posso parlare,è che mi sono un pò mancate le cartine dei luoghi descritti e qualche parola in latino forse di effetto ma che,chi come me non lo ha studiato,mi ha messo un pò in difficoltà.ottimo resta comunque il mio giudizio.

  2. Giuseppe ha detto:

    Caro Genovesi,
    ho letto con piacere i primi 2 romanzi della Legione Occulta. Davvero un bella storia, rovinata però, secondo me, dall’uso “ossessivo” dei flashbacks: ogni 3 pagine c’è ne uno. Talvolta, poi, si riferiscono semplicemente all’anno prima, per cui se il lettore non legge la data (14 invece di 15 o 16 d.C.) si rende conto solo alla fine del capitol(ett)o che quello che legge è avvenuto nel recente passato. Questo strumento narrativo, di cui, grazie al Cielo, fannno a meno adesso ache gli anglosassoni, spezza la tensione narrativa, che, altrimenti sarebbe godiblissima.
    Cordiali saluti
    Giuseppe

    • robertogenovesi ha detto:

      Le date all’inizio di ogni capitolo ci sono apposta per questo. Lo stile della saga è un elemento distintivo non una forzatura a mio avviso, che richiama lo stile narrativo delle più importanti serie televisive anglosassoni come Heroes. Il richiamo è al medium audiovisivo e non a quello letterario. E’ proprio questa la novità.

  3. nathan smith ha detto:

    Hi Roberto, have any of your books been published in english?

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